“Oltre l’inverno” – Isabel Allende


Voto: 5 stelle / 5

È la prima volta che leggo un libro di Isabel Allende, ma la sua fama mi era ben nota: ho potuto appurare che è un’autrice di grande sensibilità e questo thriller sentimentale, come molti dei suoi libri, ha come protagonista l’universo femminile. Come tutti i suoi lavori, inizia a scrivere questo libro l’8 gennaio, ed è a gennaio del 2016 che la storia di “Oltre l’inverno” ha inizio. Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Le donne dell’anima mia“, “Paula, “Il gioco di Ripper, “La casa degli spiriti, “Lungo petalo di mare” e “Il quaderno di Maya.


Copertina del thriller sentimentale Oltre l'inverno

Trama di Oltre l’inverno

Una nevicata epocale su New York è l’incipit scenografico di questo romanzo: i media raccomandano di non uscire di casa se non strettamente necessario, ma il professor Richard Bowmaster è costretto a recarsi dal veterinario per un incidente avvenuto al suo gatto. Durante il tragitto tampona l’auto di Evelyn Ortega, timida e impacciata guatemalteca al servizio presso una facoltosa famiglia newyorkese. Le difficoltà a comunicare con la ragazza, balbuziente e molto agitata, lo costringono a rivolgersi alla sua inquilina e collega Lucia Maraz, di origini cilene che non trova nessuna difficoltà a comunicare con la giovane. Evelyn le spiega che nel bagagliaio dell’auto è nascosto il cadavere di una donna di cui lei conosce l’identità, ma non ha idea né di come sia morta né del perché il suo cadavere si trovi lì.

I tre sono adesso legati loro malgrado e saranno costretti a passare molto tempo insieme per sbrogliare questa intricata vicenda. Sarà l’occasione per Lucia di far sciogliere il cuore apparentemente gelido di Richard, sarà l’occasione per entrambi per fare la loro piccola parte aiutando una ragazza nata in una parte sbagliata di mondo, che cerca il riscatto che merita.

Recensione

Non sono totalmente d’accordo nel definire thriller Oltre l’inverno: la sensazione che ho avuto leggendolo è che il misterioso omicidio di quella donna, pur essendo la vicenda portante della storia, non ha un ruolo così importante. Quel corpo è il filo che li fa trovare, che dà loro l’occasione per conoscersi, ma sono le storie dei protagonisti che mi si sono conficcate in testa senza darmi scampo per giorni, il loro dolorosissimo passato che imparano ad accettare, per quanto possibile, raccontandolo, condividendolo.

Molto ben articolata la descrizione dei personaggi, si percepisce l’intensità del dolore che li ha segnati e che li ha resi quelli che sono oggi, ancor prima di conoscere le vicende che lo hanno causato: le storie dei tre protagonisti, infatti, vengono raccontate con dei flashback durante il periodo che passano insieme per decidere come uscire indenni da quella vicenda tanto macabra quanto bizzarra.

È paradossale leggere di una New York paralizzata dalla neve, quando invece me la sarei aspettata piena di vita e di luci.

Della stessa autrice potete leggere anche la recensione de Il quaderno di Maya.

Adele Landi

One Response

  1. Danipoetessa 10/04/2020

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