“Il gioco di Ripper” – Isabel Allende


Voto: 4 stelle / 5

“Il gioco di Ripper” è il primo romanzo thriller scritto dall’autrice Isabel Allende e pubblicato nel 2013 da Feltrinelli. -Della stessa autrice abbiamo recensito anche “Le donne dell’anima mia“, “Paula”, “La casa degli spiriti”, “Lungo petalo di mare”, “Il quaderno di Maya” e “Oltre l’inverno”.

Trama

Il romanzo è ambientato ai giorni nostri, nella città di San Francisco, e ha per protagoniste 2 donne, madre e figlia, molto diverse tra loro: Indiana, la madre, una naturalista convinta, che vive alla giornata, e lavora in un centro olistico. La figlia, Amanda, razionale, pacata, dotata di un particolare intuito e interessata alla scoperta del lato oscuro della psiche umana, “maestra” in un gioco online, “Ripper”, che si prefigge l’obiettivo di risolvere casi misteriosi. In seguito ad una profezia, dapprima senza fondamenta concrete, ad un certo punto la città viene sconvolta da una serie di omicidi, apparentemente senza alcun legame tra di loro, ma Amanda, con la collaborazione dei suoi amici nel gioco, indica la giusta direzione di analisi alla polizia, capeggiata dal padre Bòb Martin, inconsapevole che presto, questo evento così distante da lei, l’avrebbe riguardata molto da vicino.

“lo avvertì Amanda Martìn e l’ispettore capo la prese sul serio, visto che aveva dato prova di saperne più di lui e di tutti gli agenti della Sezione Omicidi”.

Isabel Allende

Recensione “Il gioco di Ripper”

Lungo l’intreccio di uccisioni e ricerca delle prove, si delineano le caratteristiche dei personaggi principali e delle altre figure importanti della storia, tramite soprattutto eventi del passato di ognuno di loro, raccontati tramite flashback. Indiana, altruista, ingenua, sempre pronta a trovare il buono nelle persone, è una donna affascinante e di bell’aspetto, circondata da un’aurea esoterica, poiché dedita alle pratiche cosiddette “new age”. La sua personalità stravagante, insieme al mistero legato al lavoro nel centro olistico, con anche un pizzico di bellezza esteriore, la rendono molto interessante agli occhi delle persone, in particolare degli uomini, tuttavia il suo cuore è molto travagliato per i diversi amori vissuti, a partire dal padre della figlia, avuta in giovane età, Bob Martìn. Crede nell’amore ma mai abbastanza per poter dare sicurezza e stabilità alla sua vita e ai pretendenti che si susseguono, dal ricco ereditiere Alan, al reduce di guerra Ryan, segnato profondamente dal suo passato. Amanda è all’opposto rispetto alla madre, molto più vicina alla figura del nonno, che la accompagna nelle sue avventure come detective in erba: pragmatica, assidua lettrice, curiosa. Si troverà a dover affrontare la sua prova più difficile come investigatrice, aiutata dalle persone più care e dai giocatori di “Ripper”.

Come primo romanzo thriller, la scrittrice ha dimostrato, a parer mio, di essere riuscita a tenere incollato il lettore alle pagine, soprattutto nella seconda parte dove il ritmo viene accelerato e si giunge alla conclusione tutto d’un fiato, rimanendo sconcertati. Il linguaggio usato è molto semplice, scorrevole; la struttura lineare del racconto viene frammentata dal ricorso a diversi flashback per poter approfondire la personalità dei vari personaggi e anche giustificare le loro azioni e i loro sentimenti.
Sebbene io non sia appassionata di questo genere di romanzo, l’ho trovato molto avvincente ed emozionante, e sicuramente da consigliare.

Su amantideilibri.it puoi trovare altre recensioni della stessa autrice, alcuni consigli: La casa degli spiriti, Lungo petalo di mare.

Viviana Gatti

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