Avendo letto ed apprezzato il libro “L’arminuta“, (premio Campiello” 2017) della stessa autrice, mi sono catapultata fiduciosa su questa storia. “Bella mia” è stata pubblicata da Elliot nel 2014 e ripresa da Einaudi nel 2018. Di Donatella Di Pietrantonio abbiamo recensito anche “Borgo Sud” e “Mia madre è un fiume“.
Trama di Bella mia
L’ambientazione è L’Aquila, in un tempo che ruota, sia prima che dopo, intorno al tragico 2009, data che nessuno può dimenticare per il disastro provocato dal terremoto. La narrazione non ha ordine cronologico. Il “prima” affiora ogni tanto per spiegare da dove nascono le vicende, precisamente da dove la vita di Caterina, la giovane protagonista, ha inizio. In quella tragica notte del 6 aprile, il suo mondo viene sconquassato, lei perde il punto di riferimento seguito da sempre, la sorella gemella. Nasce la disperazione di questa donna, di sua madre e quella del nipote che viene a vivere con loro due. Continuare e andare avanti è doveroso, ma a quale prezzo? Insieme allo sgretolarsi della città, si sono disgregate anche le persone rimaste.
Inoltre Caterina si trova al centro di una battaglia infinita con il nipote Marco, figlio della sorella che, sommando il suo dolore alle sensazioni di adolescente, ce la mette tutta per scardinare le poche certezze rimaste. Ed è in questa lotta che si cercano spiragli, nuove speranze e possibilità.
Recensione
Si avverte la piena, commossa partecipazione dell’autrice ai luoghi, alla desolazione, al sogno di ricominciare, anche senza leggere la postfazione dove spiega i motivi del suo attaccamento a questa città. Non deve spaventare il tema tragico. Vale la pena leggere questo libro anche per capire in modo chiaro, come si vive ora nel luogo di ambientazione, ora che i riflettori sulla città sembrano spenti, ma la vita faticosamente non si arrende.
ho letto questo libro in un mese di aprile e mi sono ritrovata a leggere della scena del terremoto proprio a ridosso dell’anniversario, che cade oggi, 6 aprile. qui in abruzzo siamo tutti molto sensibili a questo testo e a questa autrice. grazie per averlo recensito!