“Butcher’s crossing” – John Williams


Voto: 5 stelle / 5

“Butcher’s crossing” è il secondo romanzo scritto da John Edward Williams. È stato pubblicato originariamente nel 1960 e tradotto per la prima volta in Italia per Fazi nel 2013, da Stefano Tummolini. Può essere considerato un romanzo di formazione, nel genere western.

Dello stesso autore abbiamo recensito anche “Stoner” e “Augustus”.

Trama di Butcher’s crossing

Il protagonista di “Butcher’s crossing” è il ventiquattrenne William Andrews, che decide di finanziare una spedizione di cacciatori perché vuole “conoscere il Paese”.

L’impresa è ardua e meno facile del previsto. Il capo della spedizione, Miller, è un moderno capitano Achab, ossessionato dai bisonti che non è riuscito a cacciare diversi anni prima, e, proprio come Achab, rischia di far affondare tutti nella sua ossessione.

Recensione

“Butcher’s crossing” è il romanzo che tutti gli amanti di Steinbeck dovrebbero leggere. A me è piaciuto profondamente “Furore” e nel romanzo di Williams ho ritrovato tutta la polvere, la rudezza e l’asperità che ho trovato a suo tempo in Steinbeck.

Ho amato l’ascolto su Storytel dalla prima all’ultima parola, grazie anche all’ottima interpretazione di Federico Vellani. Le descrizioni sono bellissime e dettagliate e i dialoghi lineari.

Nel momento clou della spedizione io ero lì con loro – io che non amo la narrativa di viaggio – e vivevo la loro stessa granitica disperazione. Questa è una sensazione che ricorderò e racconterò sempre. “Insomma, è bravino questo Williams”, mi dicevo mentre ascoltavo, e mi sono anche chiesta perché si sia cominciato da “Stoner” a tradurlo in Italia, nel 2012. Forse il pubblico italiano si immedesima più facilmente nell’ambientazione nel mondo universitario, ma secondo me “Butcher’s crossing” è un grande romanzo americano che tutti dovrebbero leggere, forse ancora prima di “Stoner”.

“Butcher’s crossing” ha una narrativa estremamente efficace, coinvolgente ed equilibrata. Il ritmo è giusto, i personaggi ben disegnati. È un romanzo che lascia senza parole per il finale e lo fa per ben due volte.

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