“Dante” – Alessandro Barbero


Voto: 4 stelle / 5

Vi voglio raccontare il saggio su Dante Alighieri di Alessandro Barbero che ho ascoltato su Audible perché volevo avvicinarmi allo scrittore fiorentino nella sua tridimensionalità. “Dante” è stato pubblicato da Laterza nel 2020.

Di Alessandro Barbero abbiamo recensito anche “Donne, madonne, mercanti e cavalieri” e “Federico il grande”.

Su Dante Alighieri abbiamo recensito anche “Vite segrete dei grandi scrittori italiani”, “Il Purgatorio di Dante” e “A riveder le stelle”.

Trama di Dante

Gli avvicendamenti di potere ai tempi di Dante Alighieri, il concetto di nobiltà, le strutture gerarchiche medievali. E ancora: l’affidabilità dei documenti, delle trascrizioni di una data, le abitudini del potere. L’origine dei nomi, i rapporti famigliari, i problemi economici.

Alessandro Barbero racconta alcuni aspetti della vita e morte di e intorno a Dante che possono supportare il lettore a cui il poeta è già famigliare e illuminare alcune false convinzioni comuni.

Recensione

“Dante” è un buon libro, ma secondo me va letto come secondo approccio a Dante Alighieri e volevo avvisarvi. Molto accurato, con grandissima attenzione alle fonti, permette al lettore di immergersi nel lavoro del ricercatore. Indaghiamo i documenti storici anche quando sono semicancellati e costringono a speculazioni infinite (più o meno interessanti).

C’è una parte molto vasta dedicata alle origini di Dante, che alla fine dimostra solo quanto siano farraginose perché i documenti del Medioevo sono radi e difficili da interpretare. Noi abbiamo solo stralci di documenti e testimonianze, a volte autobiografiche. Barbero ne approfitta per far luce su alcuni errori comuni, come per esempio quello di considerare “messere” un appellativo generico, mentre invece ha a che fare con uno status sociale ben definito.

Il linguaggio è semplice e dall’intento divulgativo. Ma se scegliete questo libro perché siete interessati alla vita quotidiana o alla personalità di Dante ve lo sconsiglio, perché troverete altro.

Troverete le testimonianze del tempo, tra cui quelle interessantissime di Boccaccio (il primo a scrivere una biografia su Dante) e di Petrarca (che ha conosciuto Dante da bambino). Troverete le innumerevoli ricostruzioni successive; le supposizioni; le convinzioni, sia quelle vere sia quelle false. Le illazioni, le deduzioni, e anche i buchi temporali, mostrano l’estrema difficoltà di conoscere una vita poco documentata.

Mi ha affascinato sbirciare nella possibilità che Dante potesse “pagarsi le bollette” occupandosi di testi meramente funzionali ai rapporti diplomatici e notarili, trovando un posto alla retorica in una società prettamente guerrafondaia. Un po’ come un giornalista medio, oggi, oltre a firmare articoli spesso si occupa anche di uffici stampa. E mi è piaciuto il beneficio del dubbio con cui Barbero spiega il rapporto con Beatrice: ricorda di prendere con le pinze le parole di un poeta. Per esempio: sarà poi vero che si è innamorato di lei a nove anni o un innocente artificio?, dice lui).

Non sono riuscita, invece, a entrare nelle dinamiche tra guelfi e ghibellini e più in generale quelle politiche, perché mi restano poco chiare, anche per limite mio personale. Per questo ritengo “Dante” più di stampo accademico, che divulgativo. Seppure scritto in maniera scorrevole e anche con un tono complice, sembra rivolgersi a chi abbia già le basi per comprendere personaggi, relazioni e costumi. Tenetene conto.

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