“Inventario di un cuore in allarme” – Lorenzo Marone


Voto: 4 stelle / 5

Nessun altro titolo potrebbe essere più adatto per questo libro di Lorenzo Marone, pubblicato da Einaudi a febbraio 2020: un ipocondriaco non può che vivere in perenne stato di agitazione ed ecco quindi “Inventario di un cuore in allarme”.

Di Lorenzo Marone abbiamo recensito anche: “Tutto sarà perfetto“, “Le madri non dormono mai” e “La tentazione di essere felici“.

Trama di Inventario di un cuore in allarme

Basta poco per far scatenare la paura ad un ipocondriaco: il giudizio superficiale di un conoscente ( ti vedo sciupato – sai cos’è successo al tal dei tali? ) oppure il rendiconto di peripezie mediche accadute a qualcuno. Il corpo ovviamente ci mette del suo: un minimo cambiamento, qualcosa di insolito, una piccola escrescenza, un brufoletto – tutti segnali anticipatori di una malattia sicuramente mortale – danno il via ad una serie di supposizioni, una peggiore dell’altra. L’ipocondriaco inoltre non riesce a soffrire in silenzio: non potendo venire mai a patti con la sua fobia ha bisogno di continui interlocutori.

L’ipocondriaco non conosce il termine “momentaneo”, non deve uscire da nessun periodo difficile, il periodo difficile è la vita stessa, nella quale la paura è la costante, una sorte di acufene.
Non è semplice relazionarsi con un ipocondriaco. Questo prototipo di malato ha un terrore fottuto di contrarre qualsiasi morbo, ma allo stesso tempo ha una fottuta paura di accorgersene.

Recensione

Inventario di un cuore in allarme si discosta dal genere narrativo dell’autore: è la descrizione, ma non solo, della sua esperienza di ipocondriaco. L’ammissione dei propri limiti, la confessione, senza filtri e scevra di autocompiacimento, di come la sua vita sia perennemente in allarme. Lorenzo Marone ci mostra i suoi lati oscuri , l’inabissarsi senza speranza entro il panico ad ogni minima occasione.
Eppure è l’ironia a sopperire, ad appianare, a tracciare un confine nel maneggiare quest’analisi spietatamente lucida.
Difficile definire il genere di questo di libro, non solo autobiografico. L’autore spezza la descrizione delle sue e altrui fobie introducendo considerazioni a volte filosofiche o scientifiche o religiose che diano senso all’insensato. Anche se non è possibile imbottigliare le paure, catalogarle scientificamente e difficilmente si può liberarsene. Può essere utile, secondo l’autore, spostare l’attenzione sul numero di fobie inimmaginabile esistenti al mondo e considerare da quante di esse siamo esenti.
Non spaventi la tematica del libro: Lorenzo Marone sa trattarla con sapiente umorismo, con un intreccio che raccoglie i fili diversificati consegnandoci un libro tutto sommato piacevole. A fine lettura rimane l’immagine di un personaggio simpatico, magari da tenere alla giusta distanza di sicurezza, ma in cui sicuramente troveremo una parte dei nostri lati ingovernabili.

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