“La fattoria degli animali” – George Orwell


Voto: 5 stelle / 5

“La fattoria degli animali” di George Orwell vede per la prima volta la luce in Inghilterra nel 1945, la prima edizione italiana risale a due anni dopo. Dello stesso autore abbiamo recensito anche “1984” e “Fiorirà l’aspidistra“.


Trama di La fattoria degli animali

fattoria-degli-animali-orwell-copertinaIn una fattoria inglese, gli animali, stanchi di essere sfruttati dal loro padrone, decidono di ribellarsi. Sono i maiali a capeggiare la rivolta che estromette ogni essere umano dalla fattoria. Sotto la guida dei maiali, gli animali finalmente liberi iniziano ad autogestirsi, ma lo spettro della sopraffazione sembra serpeggiare ancora.

Recensione

Il romanzo è un’allegoria dei rapporti che intercorrono tra lavoratori e datori di lavoro, tratteggia con amara ironia il sottile filo dell’equilibrio che regola il legame tra le due categorie sociali. Con la leggerezza di un racconto che sembrerebbe scritto per i bambini, con la semplicità che contraddistingue i testi volti a spiegare i concetti ai più piccoli, l’interdipendenza tra le due classi diventa supremazia del più ricco, del più istruito come accade nella banale ordinarietà di oggi, uguale a quella di ieri.

I maiali, sobillatori della rivolta contro il padrone umano, un po’ alla volta prendono il suo posto. Chiamati a dirigere i loro fratelli animali, trasformano in pochi anni la loro dirigenza in comando, dissolvono ogni traccia di fratellanza mentre si abbandonano ai vizi che avevano vietato fin da subito a tutti gli animali. Iniziano a dormire nel comodo letto che era stato del loro padrone, a chiedere razioni in più di cibo adducendo l’esigenza alla necessità di dirigere al meglio la fattoria, iniziano a bere e in conseguenza di tutto ciò a impigrirsi, a lavorare meno, pur continuando a imporre il lavoro necessario agli altri animali.

Consentitemi una riflessione sul tema del divieto che mi sembra così attuale in questo periodo così strano, così brutto e malinconico che il nostro paese, come molti altri, sta attraversando. Perché alcune persone sono così ligie nel rispettare un divieto e altre no? Verrebbe da dire che è una questione meramente culturale, il senso civico, la solidarietà, parola così abusata in questo periodo, nasce negli animi in cui c’è spazio per l’altro, ma è solo la cultura che fa germogliare questo spazio o non è forse semplicemente un animo predisposto ad ascoltare la coscienza più dell’ego?

Nel romanzo di Orwell accade qualcosa che un po’ stupisce: gli animali che non sanno leggere, ricordano perfettamente tutti i divieti che la comunità si è imposta appena nata e li rispettano senza doverli andare a rileggere (anche volendo non ne sono capaci).

I maiali, perfettamente in grado di leggere e scrivere hanno affisso alle mura della stalla le leggi che la comunità deve impegnarsi a rispettare. Si tratta sostanzialmente di una piccola Costituzione che pone tutti gli animali sullo stesso piano, vietando a qualunque animale ogni tentativo di sottomissione di un altro.

Ebbene sono proprio i maiali i primi a infrangere queste regole. I fautori del sistema di eguaglianza sono i primi ad infrangerlo. Ancora una volta il più istruito usa la cultura nel modo peggiore, ancora una volta il ruolo della cultura viene manipolato e utilizzato a vantaggio di pochi.

Commenti