“Libertà” – Jonathan Franzen


Voto: 4 stelle / 5

La scrittura lucida e disincantata di Jonathan Franzen, anche in questo libro, “Libertà”, pubblicato da Einaudi nel 2011, ci trascina con i suoi personaggi colmi di contraddizioni. Dello stesso autore abbiamo recensito anche “Crossroads” e “Le correzioni“.

Trama di Libertà

Patty e Walter Berglund, genitori di Joey e Jessica, agli occhi degli abitanti della cittadina del Minnesota in cui si sono appena stabiliti, appaiono inizialmente come individui perfetti. Otre ad essere simpatici nel modo giusto, cortesi, appartengono a quella schiera di persone perbene come piace ad un’America che ripudia le stranezze.

Ma qualche dubbio arriva col tempo. Perché Joey, così giovane, tanto adorato dalla madre, lascia la casa per stabilirsi nella casa dei vicini, dove abita la sua ragazza? E quel musicista, Richard, amico di Walter, non è forse un personaggio indefinibile? Così, pian piano, la famiglia rivela le sue crepe, gli antefatti che appartengono alla vita prima del trasloco, i rapporti complicati con le famiglie d’origine, la scelta di amicizie dubbiose. Col tempo arrivano sia il tradimento di Patty che quello di Walter, l’isolamento di quest’ultimo che insegue un ideale ambientalista. Solo dopo un’evoluzione, la destrutturazione di alcuni lati dei loro caratteri ed esperienze diverse, più o meno tormentate, arriva il finale consolatorio. Sullo sfondo la situazione politico-sociale dell’America negli anni 2000.

Recensione

Anche in questo romanzo, come ne “Le correzioni, lo scrittore ci affida i suoi personaggi disfunzionanti, ce li presenta senza fretta, usando l’alternarsi delle loro voci Anche qui gli inaspettati colpi di scena disorientano il lettore facendogli cambiare repentinamente idea. Un personaggio viene scomposto e ristrutturato alla luce di nuovi fatti che appaiono dal passato o che si presentano al momento. La durezza con cui ognuno viene descritto non li allontana dal lettore, ma insinua lentamente compassione e partecipazione.

Tutti hanno dentro di sé il positivo ed il negativo.
Ho trovato invece certe digressioni a tema ambientalistico poco fluide, pesanti.
Infine, perché il titolo Libertà, se questa non è espressamente citata? Probabilmente la libertà di scegliere cosa fare della propria vita, anche se la salvezza sembra provenire, più che dalle scelte, dal saper ricucire gli errori. Mi piace pensare anche – ma è davvero un’idea personale – che questo titolo sia un suggerimento al lettore affinché si faccia liberamente la propria opinione, visto lo stile di Franzen nel proporre un linguaggio scevro da giudizi.

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