Marcovaldo è la figura intorno alla quale sono incentrate le venti brevi novelle scritte da Italo Calvino e successivamente, raccolte in un unico volume pubblicato per la prima volta nel 1963. Di questo autore abbiamo recensito anche “Il visconte dimezzato“, “Il cavaliere inesistente” e “Il sentiero dei nidi di ragno“.
Trama di Marcovaldo
Ognuno di questi venti compendiosi racconti non è vincolato al successivo da una trama comune. Il solo elemento che funge da fil rouge è rappresentato dall’ incessante susseguirsi delle quattro stagioni, come se Calvino volesse invitare il lettore a riflettere sulla fugacità del tempo e sulla sua monotona ripetitività. Nel testo sono narrate le vicende della vita quotidiana di Marcovaldo, un umile manovale che vive in città e che lavora tutti i giorni per mantenere la sua numerosa famiglia.
Il protagonista altro non è che il paradigma dell’uomo contemporaneo, costretto a confrontarsi con una realtà sempre più estranea e difficile da comprendere.
Ricordiamo che quando il volume fu pubblicato correva l’anno 1963, un periodo della storia d’Italia caratterizzato da una forte crescita economica e da un progressivo sviluppo tecnologico.
Recensione
Il paragone tra il ”pallore misterioso” della luna e il ”gialletto volgare” del semaforo -già dalle prime pagine- pone l’accento sulle profonde differenze che intercorrono tra la natura e la ”civiltà industrializzata”, dalla quale Marcovaldo tenta ripetutamente di evadere ma senza riuscirvi, proprio a voler sottolineare l’impossibilità di un ritorno al passato.
Calvino, con il suo modello di prosa lineare, semplice e chiaro, esprime abilmente i ragionamenti più sottili e profondi, rendendoli accessibili anche alla comprensione dei più giovani.
La lettura del testo è piacevole, scorrevole e da interessanti spunti di riflessione. Non è tra le opere che vanno assolutamente lette almeno una volta nella vita, tuttavia lo consiglio ad adulti e ragazzi che vogliono trascorre qualche ora in compagnia di un buon libro.
Paola Fasciana
[bs-white-space]