“Memoriale del convento” – José Saramago


Voto: 5 stelle / 5

Ambientato in un Portogallo del 1700, “Memoriale del convento” di José Saramago intreccia la Storia – quella della costruzione del convento di Mafra, vicino Lisbona, per un voto del re del Portogallo Giovanni V, desideroso di avere un erede – alla storia con la lettera minuscola, quella di Baltasar Sette-Soli e Blimunda ribattezzata Sette-Lune, figlia di una strega condannata dall’Inquisizione. Di José Saramago abbiamo recensito anche “Il racconto dell’isola sconosciuta“, “Caino“, “Le intermittenze della morte“,”Saggio sulla lucidità“, “Il Vangelo secondo Gesù Cristo” e “Cecità“.


copertina-saramago-memoriale-conventoLa trama di “Memoriale del Convento”

Mentre a Mafra viene costruito un convento imponente, che si decide di ampliare in corsa, a Lisbona sta nascendo il primo aerostato, che volerà come lo Spirito Santo l’8 agosto 1709, precedendo quindi di 75 anni quello dei fratelli Montgolfier in Francia. A questi due tasselli di Storia si interseca, a volte con un percorso troppo a sé stante, la storia d’amore di Baltasar e Blimunda. Lui è monco a una mano, lei è una veggente che a digiuno riesce a guardare dentro le persone.

Recensione

Scelto dal GdL Goodreads Italia per il mese di giugno, questo libro è finora il più ostico di Saramago che mi sia capitato di leggere. La trama forse è lenta a partire o forse indugia troppo in alcuni passaggi. Fatto sta che tra le cose più interessanti che ho trovato è che nonostante preceda di alcuni anni il celebre “Cecità” già contiene alcuni dei suoi tratti distintivi. Innanzitutto è presente il distacco ironico con cui l’autore è capace anche di affrontare gli argomenti più impegnativi (come farà vent’anni dopo in “Le intermittenze della morte”), poi il tema della vista è già affidato a una donna, come succederà in “Cecità”, per l’appunto.

Per nove anni Blimunda cercò Baltasar”

La storia d’amore fra Baltasar e Blimunda è grande e coinvolgente nella sua semplicità e nella sua naturalezza. A volte fa più rumore del grande circo che ruota intorno alla roboante costruzione del convento di Mafra fra il 1717 e il 1750, nato per ospitare un ristretto numero di francescani e in corsa allargato per duecento, letteralmente confiscando le persone dalle loro case per aumentare la forza lavoro.

Il Palazzo Nazionale di Mafra (2006)

Oggi il convento è il Palazzo nazionale di Mafra, ospita anche una biblioteca ricchissima, con circa 30mila volumi rari, ed è uno dei più grandi edifici costruiti in Europa durante il XVIII secolo.

Arrivati alla fine della lettura si è in preda a sentimenti ambivalenti. Potrebbe essere struggimento, potrebbe essere delusione o impotenza; ma è un sentimento forte e sicuramente lo considero un premio per aver resistito fino in fondo.

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