“Il racconto dell’isola sconosciuta” (Feltrinelli 1997) è un racconto fluido, quasi una favola con la sua morale che José Saramago racconta in una prosa semplice e immediata: un invito ad aprire la porta delle decisioni e cercare continuamente la barca per salpare in mare aperto alla ricerca della propria isola. Dello stesso autore abbiamo recensito “Le intermittenze della morte“, “Cecità“, “Memoriale del convento”, “Saggio sulla lucidità“, “Il Vangelo secondo Gesù Cristo“, e “Caino“.
Trama de Il racconto dell’isola sconosciuta
“Consegnate al latore della presente una barca , non é necessario che sia grande, ma che navighi bene e che sia sicura…”
Scrive queste parole in un biglietto destinato al capitano del porto il re, perché consegni una barca al signore che era andato al castello a chiederla.
Un castello grande, fatto di tante porte: il mendicante aveva bussato, aveva aspettato con pazienza per tre giorni, prima di avere una risposta. Finalmente, la donna delle pulizie apre la porta delle petizioni e ascolta le parole del postulante.
Dopo un’estenuante attesa, il postulante riesce a presentarsi al cospetto del re per formulare la sua richiesta: una barca. Alla domanda del sovrano, il signore risponde che ha bisogno di una barca per andare a cercare l´isola sconosciuta. Meravigliata e sorpresa è la reazione del re, convinto che ormai non esistano più isole da scoprire e tutto quello che doveva essere scoperto, ormai lo è stato da un pezzo.
E qual è quest’isola sconosciuta di cui volete andare in cerca, Se ve lo potessi dire allora non sarebbe sconosciuta, Da chi ne avete sentito parlare, domandò il re, ora più serio, Da nessuno, In tal caso, perché vi ostinate ad affermare che esiste, Semplicemente perché è impossibile che non esista un’isola sconosciuta.
Incuriosito e sfiancato dall´insistente sicurezza del postulante , il sovrano concede la barca, a patto che sia lui stesso a trovare l’equipaggio.
Il primo e unico membro dell´equipaggio, sarà, inaspettatamente la donna delle pulizie, che esce dal castello attraversando la porta delle decisioni, volendo e scegliendo di cambiare vita, per andare a pulire la barca durante la navigazione.
Recensione
L´ostinata pacatezza nel richiedere la barca e nell´affermare l´esistenza di un’isola sconosciuta rendono il postulante un personaggio con cui il lettore si deve per forza schierare. La sua semplice saggezza nel rispondere alle domande del re e ai dubbi del capitano che deve affidargli una barca, trasforma la sua incoscienza in bellissimo coraggio.
Tanta è la voglia di raggiungere la meta che l´inesperienza, la scarsità dei mezzi e il pericolo del mare aperto non lo fanno desistere: la volontà può sopperire a tutto.
La destinazione del viaggio é sconosciuta, non é nemmeno certa la sua esistenza, però la determinazione di cercarla non viene mai meno perché… ogni uomo é un´isola e per conoscersi deve guardarsi da lontano: Se non esci da te stesso, non puoi sapere chi sei, pronuncia con la sua caratteristica sicurezza il protagonista.