Quella magia che ti prende, quell’incanto misto a realtà capace di avvolgere e di trascinare l’immaginazione sulle ali della fantasia. Questo è “Streghe” di Virgjil Muçi (Besa editrice, 2015).
Dello stesso autore abbiamo recensito anche “La piramide degli spiriti” e “La vedova innamorata“.
Trama di Streghe
Il Ragazzo senza Nome non sa cosa sia la Paura: si chiede costantemente che sensazione dia e che tipo di sentimento sia. Domanda a sua madre di dargli spiegazioni: cosa si prova ad avere paura? Lui proprio non lo sa.
La povera donna, già afflitta dalla vita, si chiede perché quel figlio si ponga tale problema e cerca di dissuaderlo, di fargli abbandonare questo insano pensiero. Il giovane non ci sta, è sicuro che sua madre voglia nascondergli le cose.
Non c’è verso, la mamma si arrende di fronte a tale ostinazione e lascia libero quel figlio di agire come crede. Così il Ragazzo senza Nome, decide di intraprendere un viaggio alla ricerca della Paura…
Recensione
Un incantevole racconto, un viaggio fisico e dell’anima e una buona fetta di introspezione, fanno di Streghe una bella fiaba, adatta a adulti e piccini. Il Ragazzo senza Nome è il protagonista indiscusso della favola e costituisce il primo punto di originalità della narrazione. La figura del giovane, si differenzia sostanzialmente da tutti i personaggi protagonisti che animano le fiabe. Non ha gli occhi azzurri, non è biondo o moro e soprattutto non è dolce, gentile e generoso. Il Ragazzo senza Nome è scontroso, indisponente, ingrato e arrogante. Nonostante le sue qualità non siano delle migliori, la bella penna di Virgjil Muçi fa in modo che il lettore non possa che tifare per lui. Non si ferma davanti a nulla, non conosce la Paura neanche di fronte alla possibilità di perire sotto la forza di spiriti ignoti. Ed eccolo il giovane, che vi ritroverete comunque a sostenere, a guardia di una casa che sembra maledetta, a colloquio con figure la cui essenza è irriconoscibile. In questa seconda parte del libro, lo scrittore introduce altri personaggi degni di particolare nota: le streghe. Dimenticatevi di quelle con le scarpette a punta, il calderone e la scopa: queste streghe sono donne della normale quotidianità, femmine che accudiscono amorevolmente il focolare domestico di giorno e si trasformano in temibili spiriti la notte. Le loro anime diventano perfide, potenziali assassine e istigatrici di pura violenza (non spaventatevi, la delicatezza del racconto lo fa solo intendere). L’autore, però, non lascia nulla al caso, perché il male di qualsiasi natura sia va sconfitto e ad abbatterlo sarà la semplicità d’animo, saranno le sensazioni oneste e sincere. Incredibilmente semplice il racconto, quanto profondo, bella la scrittura sinuosa dell’autore, che entra in punta di piedi in un mondo da sempre oggetto di discussione. Entra dolcemente e docilmente, lo fa suo e lo regala al lettore, senza troppi se e troppi ma.
Consigliato a tutti coloro che hanno voglia di quella fantasia non scontata, di una lettura che se pur legata al mondo delle fiabe, ha la grande capacità di poter arricchire con piacevolezza.
Elisabetta Betta
Bella recensione per un libro che merita. Ho letto questa fiaba e ne sono rimasto piacevolmente colpito. Bella scrittura, semplice, ma profonda e soprattutto alla base ho trovato un’idea geniale. Le domande che ci poniamo ogni giorno, come fondamento di una favola a dir poco originale. Ho apprezzato anche La Piramide degli spiriti della stesso scrittore, ma è tutt’altra scrittura, tutt’altra storia.
Ho sbagliato, avrei voluto dare cinque stelle, ma ne ho cliccate tre. In realtà concordo sia sulla splendida recensione che sul commento del precedente lettore. Ha un modo di scrivere che mi piace molto questo autore, non lo conoscevo, ma guardando su internet ho letto diverse recensioni positive su di lui. Farà strada.
Ho assistito all’intervento di questo autore albanese al Festivaletterarura 2019, dove ha presentato il suo romanzo, La Piramide degli spiriti. Apprezzo tutti i libri pubblicati da Besa e questi non sono da meno. La fiaba è diversa dalla solite, io devo dire che l’ho apprezzata, ma la rileggerò alla luce di questa recensione con occhi differenti. Il romanzo invece lo consiglio vivamente. Vi troverete ad apprezzare la lettura in maniera diversa, con una narrazione piacevole ma originale.
Mi trovo d’accordo sia con questa magnifica recensione, che con gli altri lettori. Un piccolo libro, carino e originale. Pensavo che la ripetitività dei dialoghi, giustamente pensata, mi avrebbe annoiata. Invece no, effettivamente è giusto che ci siano, perché vanno a rafforzare il senso della fiaba. Lo consiglio.