“Kafka sulla spiaggia” – Murakami Haruki


Voto: 5 stelle / 5

“Kafka sulla spiaggia” di Murakami Haruki (Einaudi 2013) narra di due vite parallele: la prima appartiene a Tamura Kafka, un giovane ragazzo che a soli quindici anni decide di scappare dal padre, dalla scuola e dalla città in cui vive, da se stesso e dal suo passato: qualcosa lo spinge a dirigersi nella città di Takamatsu. Non è il solo, poiché un’altra persona nello stesso momento sceglie di abbandonare la propria vita in seguito a uno strano omicidio: è il vecchio Nakata, la seconda vita di cui si narra. Dello stesso autore abbiamo recensito “After dark”, “Norvegian wood“, “1Q84“, “A Sud del confine, a Ovest del sole” e “L’arte di correre”.

Trama di Kafka sulla spiaggia

«Tamura Kafka, nella vita c’è un punto in cui non si può tornare indietro. E poi c’è un punto, […] in cui non è più possibile andare avanti. Quando questo accade, che sia un bene o un male, l’unica cosa che possiamo fare è accettarlo in silenzio. È così che viviamo».

Tamura Kafka ha questa consapevolezza quando decide di scappare di casa. Si è allenato duramente in attesa di quel giorno preparando ogni muscolo e ogni fibra del suo corpo, aspettando l’istante opportuno. È il giorno del suo quindicesimo compleanno ed è questo il momento perfetto per poter fuggire dal padre che odia. Con sé porta solo uno zaino e una fotografia appartenente al passato; Tamura sa che può contare solamente sulla sua fredda e impenetrabile determinazione. Qualcuno, o meglio qualcosa, lo accompagna: una profezia, e Tamura Kafka non può che abbandonarsi alla tempesta di sabbia che si agita dentro di lui.
Il signor Nakata è un uomo che non sa leggere e scrivere, una volta ne era capace e sapeva tante cose, poi ha dimenticato tutto. È accaduto durante un’uscita scolastica nel bosco: all’improvviso Nakata è caduto a terra svenuto e al suo risveglio ha dimenticato co-me si facevano le cose, o come dice lui stesso, da quel giorno è diventato «stupido». Eppure, è grazie all’incidente se ora il signor Nakata è in grado di parlare con i gatti. Da qui, Nakata viene coinvolto in un omicidio e ora non gli rimane che fuggire, solo, con quel suo atteggiamento infantile e puro, quasi commovente. Il signor Nakata è travolto da una tempesta, una profezia lo accompagna.

Così distanti, così vicini

In “Kafka sulla spiaggia” le due vite, proprio come due linee parallele, non si incontrano mai, e nonostante alcuni avvenimenti uniscano i due protagonisti, Tamura Kafka non farà mai la conoscenza del signor Nakata. Altri personaggi verranno coinvolti in questo viaggio, un viaggio senza meta, ma volto al compito di una profezia e al ritrovamento di una strana pietra.
Murakami dà vita a un romanzo travolgente nella sua drammaticità, il lettore vi rimane coinvolto come un fiume in piena. Partecipe del destino di Kafka e Nakata, riflette sulla condizione umana: cosa possono fare un giovane di quindici anni e un signore anziano nel bel mezzo di una tormenta?

Recensione

La narrazione è intensa, gli avvenimenti si susseguono rapidi e le pause oniriche rendono Kafka sulla spiaggia un romanzo complesso, da indagare come la parte più recondita dell’animo umano. È l’incontro perfetto tra ciò che si definisce impossibile e tra ciò che è reale. Al lettore il compito di capire il confine. Egli procede con i personaggi alla cieca, la vista è annebbiata, ma avanza. Murakami, ancora una volta, mostra al lettore l’essenza stessa del piacere di leggere. Tamura Kafka non poteva che citare Le Metamorfosi, qui, però, nessuno si risveglia con le sembianze di un insetto gigante.

Eppure, il lettore le metamorfosi le aspetta, se le immagina e le fantastica: ma questo è Murakami, l’unica metamorfosi che può avvenire è quella interiore esistenziale, dove i protagonisti affrontano la vita e cercano di sopravvivere. Alla fine, che ci riescano oppure no, si giunge all’ultima pagina col cuore sospeso e ciò che si percepisce è l’attesa: immaginate di essere appena saliti su un treno, vi siete svegliati.

Lucrezia Sergi

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