“After dark” – Murakami Haruki


Voto: 5 stelle / 5

Questo è stato per me il primo incontro con l’autore Murakami Haruki. Di lui fino a poco tempo fa conoscevo solo il nome e il titolo delle sue opere più famose e nonostante “After dark” non sia tra queste ultime, ho ritenuto piacevole la lettura di questo libro. Dello stesso autore abbiamo recensito “A Sud del confine, a Ovest del sole”, “Kafka sulla spiaggia“, “L’incolore Tazaki Tsuruku e i suoi anni di pellegrinaggio”, “Norvegian wood“, “1Q84” e “L’arte di correre”.


Copertina di After dark

L’ambientazione del romanzo

Innanzitutto l’ambientazione: Tokyo di notte. Ci sono alcuni elementi che ci fanno capire che siamo in una grande metropoli come il supermercato h24 o la moltitudine di caffetterie aperte ma si ha la sensazione di essere in una città addormentata, come se le uniche persone ad essere sveglie fossimo noi insieme ai personaggi di cui leggiamo. Inoltre, grazie all’orologio che troviamo all’inizio di ogni capitolo ci sembra di muoverci nel tempo con loro.

 

La trama di After dark

Lo stile dell’autore è particolarmente semplice ma pare che, appunto, tramite le sue semplici frasi, riesca a darci tutte le informazioni necessarie per entrare nella storia. Si passa da un personaggio all’altro senza sosta e quasi tutti sembrano avere un passato più o meno complicato.

Mari passa la notte a leggere in una caffetteria e non intende tornare a casa per un motivo che scopriamo soltanto andando avanti con la nostra lettura. Takahashi è un musicista pieno di argomenti, ha un passato familiare piuttosto triste e sembra che non sappia ancora bene cosa fare nella vita. Come Mari ama la solitudine e si rinchiude nei suoi piccoli riti.

Shirakawa è un personaggio che ha meno spessore ma è comunque interessante perché desidera scappare dal suo matrimonio lavorando fino a notte fonda in ufficio, facendo yoga e inoltre rivela alcune tendenze sadiche. Poi c’è Korogi che “aprendosi” riesce a far aprire anche Mari che rivelerà il difficile rapporto con un familiare bloccato in una sorta di stato di coma cosciente dal quale non riesce a uscire. Con l’arrivo dell’alba la storia si conclude con alcune questioni irrisolte. 

Il commento del romanzo

Devo dire che mi ha molto colpito il discorso di Takahashi sul tribunale e sulla giustizia che per quanto appunto “giusta” lo ha reso fragile per un momento facendolo riflettere sulle conseguenze delle proprie scelte e sulla precarietà della vita.

Molti personaggi di After dark inoltre parlano dei propri incubi notturni che riprendono i momenti peggiori della loro vita. Il tema ricorrente del sogno insieme alla Tokyo notturna ci portano a vivere in questo mondo pieno di dubbi e incertezze che l’autore è riuscito a creare tramite questa vasta rete di personaggi e situazioni. Detto ciò penso proprio che terrò in considerazione altre opere di Murakami Haruki.

 

Federica Aiello

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