“L’assassinio di Roger Ackroyd” (Mondadori 2020) è il terzo giallo di Agatha Cristie dominato dal detective belga Hercule Poirot. Suscitò l’indignazione degli ammiratori di tutto il mondo quando venne pubblicato nel 1926. Questi si sentirono traditi dalla scrittrice inglese perché la ritennero responsabile di averli ingannati violando il cosiddetto patto narrativo, un tacito accordo basato sulla fiducia tra chi scrive e chi legge. Lascio al lettore scoprire perché.
Di Agatha Christie abbiamo recensito anche “Poirot non sbaglia“, “Il Natale di Poirot“, “Miss Marple nei Caraibi“, “Lo specchio del morto“, “Gli elefanti hanno buona memoria“, “Sipario“.
Trama de L’assassinio di Roger Ackroyd
Un tizio prende a calci, stizzito, le zucche nel suo orto. Non è un contadino, ma il grande investigatore Hercule Poirot che ormai in pensione si è ritirato nella quiete di Kings Abbott, forse troppa per uno come lui. Mentre con l’inganno della coscienza si sforza di apprezzare gli ozi della campagna inglese, Poirot riceve l’incarico di indagare di indagare su una morte sospetta, anzi due.
Una gentildonna da poco vedova è morta per avvelenamento. Il notabile del luogo, proprietario di una fabbrica di ruote per vagoni ferroviari, è stato assassinato nel suo studio. I sospettati non mancano a causa della sostanziosa eredità.
L’indagine guadagna potenza a partire da impronte non identificate e dalle iniziali all’interno di una fede che sveleranno retroscena sentimentali. Il capo della polizia locale fa la figura del fessacchiotto. Poirot con la sua tagliente logica deduttiva e intuizioni brillanti alla fine risolve il caso, sbugiardando pubblicamente il colpevole. Verranno a galla segreti e bugie.
Recensione
Ogni personaggio incarna un prototipo antropologico. C’è un’incantevole donzella costretta a sacrificare il suo cuore per la necessità di denaro. C’è un maschio alfa bello, bravo e atletico. C’è un cordiale cacciatore e un maggiordomo occhiuto. C’è il medico che collabora attivamente alle indagini in quanto cinghia di trasmissione tra Poirot e gli abitanti del paese.
Non mancano alcol, droga, tradimenti, adulteri e una pessima gestione del denaro che non basta mai. E sullo sfondo una facciata di rispettabilità che regge a fatica.
Mi auguro che i Millenials, grandi appassionati di gialli variamente declinati, leggano questo sorprendente romanzo. Non solo per il piacere del primo appuntamento con una pietra miliare del genere giallo formato “whodunit”, ma soprattutto per il gusto della sfida per individuare il colpevole. Un romanzo avvincente e convincente consigliato per grandi e piccini. Agatha Christie con un’impostazione felicemente collaudata.
anche a me è piaciuto tanto! ma quando si tratta di agatha christie non sono quasi mai obiettiva. stravedo per lo snobismo di hercule poirot e per la mente geometrica dell’autrice.
condivido le cinque stelle!
mi sono convinta ad ascoltare questo libro perchè il libro “Scrittrici” lo presenta come primo successo di agatha christie.