“Lo specchio del morto” – Agatha Christie


Voto: 3 stelle / 5

Un miliardario eccentrico con più nemici che amici, trovato morto in una stanza chiusa in procinto di una rivelazione top secret, è un personaggio ricorrente nel giallo classico deduttivo. Lo troviamo anche ne “Lo specchio del morto” tratto dalla raccolta “Quattro casi per Hercule Poirot”di Agatha Christie, pubblicato per la prima volta nel 1937. Gli altri romanzi sono “Delitto nei Mews”, “Il furto incredibile” e “Triangolo a Rodi”.

Di Agatha Christie abbiamo recensito anche “Gli elefanti hanno buona memoria“e “L’assassinio di Roger Ackroyd

Trama de Lo specchio del morto

Il flemmatico Hercule Poirot viene invitato dal baronetto Sir Gervase Chevenix-Gore, intenzionato ad affidargli un incarico della massima riservatezza. Ma quando si presenta per l’ora convenuta, può solo constatare il decesso del padrone di casa avvenuto in una stanza chiusa. La vittima si trova nel suo studio chiuso dall’interno, le porte- finestre che danno sul giardino sono sbarrate, la chiave della stanza viene ritrovata nelle tasche della vittima.

La polizia locale non ha dubbi si tratti di un suicidio. Ma Poirot capisce subito che si tratta di un piano omicida ben architettato. A colpire la sua attenzione è lo specchio del titolo e il fatto che la poltrona con il cadavere si trovi girata verso la finestra. Anche il biglietto di commiato appare poco coerente con la personalità del baronetto. Che senso ha per un uomo autoritario che si crede padrone del mondo lasciare un foglio con la scritta “Scusate”? Secondo un iter ampiamente collaudato l’ex capo della polizia belga, stabilitosi in Inghilterra dove svolge le sue indagini, interroga meticolosamente i componenti della famiglia e gli ospiti. La sua conclusione non lascia adito a dubbi: la vittima non avrebbe mai concepito un gesto autosoppressivo. Oggi questo tipo di ricerca si chiama autopsia psicologica.

Malgrado la catena deduttiva porti gradualmente all’individuazione e all’arresto del colpevole, non è questo il colpo di scena finale bensì un guizzo melodrammatico.

Recensione

Uno dei motivi del successo di Poirot è di natura sociologica, poiché riguarda la psicologia della ricezione. Il detective dimostra l’impossibilità di sfuggire alla giustizia. Che ogni delitto ha un punto di origine certo e logico, pur nella sua stortura etica. E che alla fine ogni elemento trova la sua giusta collocazione riportando l’ordine nella comunità. Quanto di più rassicurante per i contemporanei della regina del giallo, tra il primo e il secondo dopoguerra. Ma il nostro mondo è mutato o la nostra percezione di esso. I gialli di Dürrenmatt ci dimostrano che il Caso manda all’aria piani criminali e inchieste e che verità e giustizia non sempre formano una coppia affiatata e rispettata, sovvertendo il paradigma del genere.

“Lo specchio del morto” di Agatha Christie è una lettura gradevole, un po’ anacronistica che sa di nostalgia. Poche le sorprese, dal momento che personaggi e situazioni sono stati sfruttati anche sul piccolo e grande schermo.

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