È fresco di stampa “L’enigma del cabalista”, trentesimo romanzo di Marcello Simoni ambientato nella Napoli angioina del XIV secolo (Newton Compton Editori 2024, 288 p.).
Dello stesso autore abbiamo recensito “La selva degli impiccati”, “La biblioteca perduta dell’alchimista”, “Il profanatore dei tesori perduti”, “La taverna degli assassini”. Ringraziamo la casa editrice per la copia digitale ricevuta in omaggio.
Dopo “Il mercante di libri maledetti”, Premio Bancarella 2012, l’autore torna a parlare di esoterismo e religione. Questa volta sceglie le atmosfere umbratili di una Napoli sotterranea fatta di segrete, catacombe e cripte. Al nuovo personaggio di Basilio Cacciaconti, professione templare, è affidata l’indagine che sposa detection e quête cavalleresca, suspense e avventura.
Trama de L’enigma del cabalista
Anno Domini 1307
Ubicata nel convento di San Domenico, l’Inquisizione napoletana non scherza con i sospettati di magia ed eresia condannati all’isolamento detentivo. Ma un prigioniero fa eccezione. L’ebreo Malachia Vinelles, detto magus o sortilegus perché iniziato ai misteri della Qabbālāh, può ricevere le visite della figlia Samira a suo piacimento con una blanda sorveglianza.
Secondo indiscrezioni il rabbino, un individuo pericoloso capace di invocare i demoni, si sarebbe consegnato sua sponte al tribunale ecclesiastico, senza aver subito minacce o intimidazioni, per scampare a un sicario di nome Grimuche che vuol fargli la pelle. È quanto Basilio Cacciaconti, templare rinnegato, apprende durante un incontro top secret con Oddone di Valdric, generale dei Templari del Regno di Sicilia realmente esistito. Un’informazione preziosissima per il Cacciaconti, incaricato dal cardinale Pietro Colonna di rintracciare un talismano in terracotta dai presunti poteri soprannaturali e il cabalista che lo avrebbe in custodia. A forma di testa, viene presentato così:
“Una preda maestosa e smisurata. Una bestia dai mille volti, capace di far tremare col suo passo le fondamenta del cielo e della terra”
Anche il cardinale è un personaggio storico, leader negli affari di famiglia e uno dei più influenti consiglieri del papa sotto il Pontificato di Clemente V (1305-1314) che trasferì in Francia la Santa Sede.
Il templare deve trovare il feticcio, sbaragliando una concorrenza pronta a tutto per la curiosità e il malsano desiderio di possesso che la divora. Ma se la sua forma richiama il primo angelo caduto dal cielo, qual è la sua natura? Ecco il busillis. Perciò intercetta Samira: ha bisogno della sua mediazione per riuscire nell’impresa. Questa ragazza graziosa e determinata che pensava di addomesticare facilmente gli darà del filo da torcere. Durante una ricerca lastricata di pericoli e cattive intenzioni (altrui), il protagonista si imbatte in una ridda di personaggi coinvolti nell’affaire, grotteschi, corrotti, insospettabili, che per un verso o per l’altro hanno smarrito la fede o la cercano nel fanatismo settario e idolatrico. Anime fedeli a una teologia distorta.
Recensione
A Marcello Simoni bastano i primi capitoli per stuzzicare la curiosità. Per chi lavora il porporato che affida la missione al templare? Chi è il dominus dietro le quinte, di cui conosciamo solo l’iniziale? Chi vuole la morte del rabbino? C’è un legame tra i Templari e l’idolo demoniaco dal volto androgino?
“Una commistione così anomala di attributi maschili e femminili. Una barba da filosofo e una fronte dai tratti virili convivevano infatti con le sopracciglia arcuate e le labbra sensuali di una giovane donna, col risultato d’ispirare un profondo senso di aberrazione in chi la osservava“
Nell’essere attivi in due (ma separatamente e in un clima di sospetto reciproco) risiede il dinamismo della vicenda che si consuma in poche settimane. Fanno la loro parte l’ambiguità di Samira e la catena di do ut des tra i personaggi a espandere il nucleo narrativo. L’inversione del senso di marcia tra preda e cacciatore genera imprevisti, colpi di scena, ribaltoni. Il lettore partecipa a una caccia grossa e a una caccia al tesoro. La preda, che occulta misteri in grado di sconvolgere il mondo, minaccia l’ortodossia. Per catturarla occorre risolvere una matrioska di enigmi lungo un percorso iniziatico che metterà il nostro eroe di fronte alla sua coscienza.
Rispetto al divertissement settecentesco de “La taverna degli assassini” e alle indagini al femminile in “Morte nel chiostro”, “L’enigma del cabalista” si misura con argomenti storici più spinosi, senza intaccare l’intento divulgativo. Marcello Simoni chiama in causa le manovre politiche a sostegno del tramonto del Tempio, variamente interpretate dalla storiografia. Infatti il giallo si svolge nel 1307. Nello stesso anno il re di Francia Filippo il Bello istruì contro l’Ordine dei Templari un processo per eresia che portò alla sua soppressione. Intanto da due anni la Santa Sede ha lasciato Roma per la Francia.
Una lettura piacevolissima e documentata che rende con efficacia le stratificazioni esoteriche e simboliche del Medioevo cristiano. Noi la consigliamo.