“Legione straniera” – Domenico Vecchioni


Voto: 5 stelle / 5

È vero che l’ingaggio di soldati stranieri è una costante della storia, ufficialmente vietata in molti Paesi nel 2001 dall’Onu. È altrettanto vero che nella pluralità del mercenariato la Legione straniera rappresenta un unicum. Lo dimostra Domenico Vecchioni nel saggio “Legione straniera. Storia, regole e personaggi”, fresco di stampa per Diarkos editore (settembre 2022).

Dello stesso autore abbiamo recensito “Pablo Escobar. Vita, amori e morte del re della cocaina“, “Le spie del Duce“, “Lo sbarco in Normandia“, “Suez. Il canale che ha cambiato la geografia del mondo” e “Le dieci donne spia che hanno fatto la storia“. Ringraziamo l’autore per la copia cartacea in omaggio.

L’autore

Domenico Vecchioni – diplomatico, storico, pubblicista e saggista – sgombra il campo da equivoci, semplificazioni e stereotipi che letteratura e grande schermo hanno contribuito a cristallizzare.

Per esempio, dimostra che legionario e mercenario non sono sinonimi. Oppure valorizza il bifrontismo soldato-geniere. Perché il legionario è tradizionalmente impegnato anche nella realizzazione di infrastrutture e opere di supporto alla sua attività. O ancora, chiarisce sotto il profilo psicologico, pratico e giuridico il mito dell’anonimato a suggello di una nuova vita.

Trama di Legione straniera

Questo saggio si addentra nel mondo della Légion étrangère con una scrittura agile e documentata. Il risultato è un quadro completo del corpo militare d’élite dell’esercito francese, impiegato negli scenari più rischiosi e delicati.

Ricostruisce la sua origine nel 1831 quando la Francia avvia la conquista dell’Algeria ottomana. Ne segue attività ed evoluzione come corpo coloniale, unità di intervento, appoggio dell’esercito regolare o risorsa per missioni di pace.

Avete mai pensato al ruolo della Legione straniera nel nostro Risorgimento? O al caso eccezionale dell’unica donna ammessa nel corpo?

Senza puntigliosità descrittive, l’autore riporta alcune delle operazioni più importanti dal Messico alla Norvegia, dall’Africa all’Estremo Oriente. Azioni belliche, missioni di mediazione, lotta al terrorismo, liberazione degli ostaggi, monitoraggio di infrastrutture in aree a rischio. Interventi armati, umanitari, di peacekeeping sotto l’egida dell’Onu e della Nato. Approfondisce codice d’onore, tradizioni, simboli, valori fondanti, reclutamento e addestramento.

Non manca di sorprendere, riportando la carriera di legionari iconici o insospettabili. Se vi anticipassi che compare Cole Porter?

Recensione

La parte dedicata alla guerra d’Algeria affronta una pagina spinosa nella storia del corpo. Vuoi per la posizione psicologica dei legionari, impegnati a combattere nella loro patria d’adozione e ostracizzati dall’opinione pubblica francese. Vuoi per il loro supporto al golpe antigollista. Vuoi per le incognite della decolonizzazione che impose il trasferimento della casa madre in Provenza, insieme ad una riorganizzazione totale di stampo logistico e identitario.

La scrittura visiva, focalizzata su strategia e territorio, consente anche ai non addetti ai lavori di partecipare ad attacchi frontali, offensive di sfondamento, ripiegamenti tattici, inseguimenti, resistenza a oltranza, missioni di pattugliamento o scorta, parentesi meno eroiche. Marce forzate tra deserti di sabbia o roccia, nella giungla o sotto la neve in condizioni ambientali estreme.

Con “Legione straniera. Storia, regole e personaggi” Domenico Vecchioni tocca un argomento di attualità. Il conflitto in Ucraina, infatti, ha rilanciato la figura del legionario nella variante del foreign fighter o del contractor. Pensiamo ai volontari della Legione internazionale ucraina o al Gruppo Wagner.

E senza retorica ci ricorda – tra mito e storia, eroismi e zone di opacità – quanto il dramma della guerra si intrecci al nostro destino.

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