“Shakespeare. Una biografia” – Peter Ackroyd


Voto: 5 stelle / 5

Può darsi che io con le biografie ormai sia una causa persa, nel senso una causa talmente di parte che non riuscirò mai a trovare degli aspetti negativi. Voglio dire, certe volte basta anche una pagina un po’ lunga e pettegola di Wikipedia per rendermi contenta. Il libro di Peter Ackroyd “Shakespeare. Una biografia” pubblicato da Neri Pozza nel 2011 mi ha tenuta all’amo per due mesi ma l’avrei conclusa in meno tempo se non avessi avuto altri impegni di lettura da mantenere. E se non dovessi – per fortuna – anche lavorare.

Di William Shakespeare abbiamo recensito “Otello“, “Tito Andronico“, “Molto rumore per nulla“, “Sogno di una notte di mezza estate” e letto alcuni sonetti d’amore. Inoltre su William Shakespeare abbiamo recensito un saggio di Agostino Lombardi.

Trama di Shakespeare. Una biografia

Il saggio di Peter Ackroyd non è soltanto un libro che inizia quando William Shakespeare nasce (con una breve ricognizione sulla storia dei suoi genitori) e finisce quando William Shakespare muore.

In questo lasso di tempo, lungo cinquantatré anni, c’è uno spaccato sociale, economico e culturale della Londra a cavallo del Cinquecento e Seicento. C’è una bella panoramica del teatro elisabettiano, ci si sofferma su aspetti poco citati sui testi di scuola come la presenza della musica sul palco, il mercato editoriale che gli gravitava intorno. E poi gli incendi, i cavilli notarili, la peste su Londra. Il nuovo re, Giacomo, le influenze dei classici sul lavoro di Shakespeare.

Come si può ancora mettere in dubbio che il commediografo sia esistito veramente?

Recensione

Il saggio “Shakespeare. Una biografia” mi ha lasciato entusiasta. Aggiunge tantissime informazioni a quelle conosciute superficialmente e allarga la visuale a tutto il contesto storico e socio-economico del periodo.

Tra i pregi ho notato la brevità dei novantuno capitoli e la finezza di intitolarli con i versi shakespeariani. Anche se non è scritto da nessuna parte da dove siano tratti, sono comunque molto evocativi.

Sapevate che William Shakespeare era sia allo stesso tempo un genio e un copione? Un signore e uno sciupafemmine? Irriverente ed elegante?

“Da questi eruditi, il cui intento era quello di calare l’educazione classica nel mondo reale, Shakespeare doveva apprendere l’arte della ricchezza e dell’elaborazione. E, almeno nel suo caso, l’obiettivo fu raggiunto. Poiché è nell’imitazione, gli fu insegnato, che deriva l’invenzione”.

A sangue freddo ho la sensazione che “Shakespeare. Una biografia” sia un libro dedicato a chi ha già un’infarinatura dell’argomento. Per fare un esempio, non viene messo in risalto il fatto che non esistevano attrici sul palco né viene spiegato il motivo. Viene inoltre dato per scontato il rapporto che legava Shakespeare ad alcuni nomi noti come il conte di Southampton, su cui gli intellettuali disquisiscono quando si tratta di analizzare i suoi sonetti amorosi, forse dedicati a lui.

Di fatto, questo è un libro che richiama ulteriori ricerche per chi è totalmente a zero.

(Ma male non fa)

“Shakespeare. Una biografia” è una lettura scorrevole che consiglio a tutti gli appassionati del genere e anche a chi sa così poco di Shakespeare da provare antipatia nei suoi confronti.

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