“Gli occhi del drago” è il titolo di un suggestivo romanzo fantasy del 1984, scritto da Stephen King e pubblicato da “Sperling & Kupfer”. Dello stesso autore abbiamo recensito anche “Laurie“, “Misery“, “Carrie, lo sguardo di Satana“, “Pet Sematary“, “On writing“, “Revival”, “Incubi e deliri” e “Joyland“.
Trama de Gli occhi del drago
La vicenda è ambientata nel lontano regno di Delain, dove l’anziano sovrano Roland sta trascorrendo i suoi ultimi giorni di vita.
Il suo pacifico regno è destinato al maggiore dei due figli, il leale Peter (stereotipo del principe perfetto). Una nube però sorge all’orizzonte: Roland muore misteriosamente e Flagg, il mago di corte avido di potere, fa imprigionare Peter ritenendolo colpevole dell’orrenda morte del padre. Al suo posto verrà incoronato il secondogenito, Thomas, completamente diverso per fisico e temperamento dal fratello maggiore.
Tra inganni e sorprendenti macchinazioni, King tratta la fiabesca tematica della costante diatriba tra bene e male; in questo caso rappresentati rispettivamente dall’onesto e leale Peter e dal malvagio e calcolatore Flagg.
Recensione
La narrazione comprende un arco temporale piuttosto lungo, mettendo in risalto l’evoluzione di ciascun personaggio. Il costante intervento del narratore, inoltre, conquista il lettore aumentando il suo interesse pagina dopo pagina.
“Raramente una persona è al meglio di sé quando si trova in solitudine. In privato le persone si tolgono normalmente la loro maschera di educazione, cortesia e disciplina”.
È proprio questa dichiarazione dell’autore l’intrigante filo conduttore della storia, poiché l’odiato Flagg non indossa altro che una semplice maschera: egli si presenta come un lupo travestito da agnello, solo un ignobile demone che alla fine farà cadere il suo velo di apparenza. Da tale punto di vista, è davvero interessante il profilo psicologico di ogni personaggio in quanto, nonostante si tratti dei classici stereotipi fiabeschi (pertanto facili da inquadrare) risulta impossibile non provare empatia per ciascuno di essi, dall’eroe più nobile fino al più inquietante degli antagonisti, evidenziando infine anche l’importanza dei cosiddetti “aiutanti”.
“Gli occhi del drago” è un fantasy semplice ma avvincente, ideale se ci si vuole confrontare con una lettura non troppo impegnativa.
Rosalinda Ventimiglia